“Bella ma ci vivrei”: Santa Marta quartiere latino

PROFESSORE
Renato Bocchi, con Gianni Filindeu e Emanuela Schir

COORDINATE
45.431473, 12.317751

LOCALITÀ
Santa Marta (Dorsoduro)

AMBITO
Centro Storico

AREA
Marittima

TAG
Riqualificazione e rifunzionalizzazione urbana, Mobilità, Rapporto con la laguna, Valorizzazione storico–culturale, Cucitura e ricucitura, Inclusione e accessibilità

TEMA
Il workshop confronta possibili visioni del modello-Venezia nella sua dimensione di qualità di vita attraverso progetti sullo spazio urbano finalizzati all’incremento delle opportunità sociali e collettive e al rilancio della residenzialità studentesca.
L’ipotesi di lavoro si raccorda con la campagna “Bella ma ci vivrei”, da cui ha mutuato il titolo, promossa dal collettivo LISC dell’Università Ca’Foscari, con cui instaurerà diretta collaborazione.
I progetti graviteranno sull’area residenziale-universitaria di S.Marta-S.Basilio, proponendo la rigenerazione del fronte del canale della Giudecca quale passeggiata e spazio collettivo, a prolungamento delle Zattere.
Nel website corsoteoriearchitettura.com si svolgerà una inchiesta finalizzata a conoscere come gli studenti vivono la città di Venezia e quali sono le loro aspettative future.
Il 20-21 giugno si terrà un seminario internazionale con la partecipazione di P.Bürgi, I.Galarraga, J.Nunes, J. Palerm, M.Papanicolaou, C.Pinós, J.Ramos, M.Zoreč.

DESCRIZIONE
Il complesso del Punto Franco, di cui fanno parte gli ex-magazzini frigoriferi si localizza a Santa Marta, porzione sud del Centro Storico appartenente al sestiere di Dorsoduro e affacciata sul canale della Giudecca. La vecchia spiaggia di Santa Marta fu ampliata per ricevere un gruppo di fabbricati a finalità di magazzinaggio nei primi dell’Ottocento, che subirono ampliamenti a causa della crescente attività commerciale diventando operativi nell’odierna configurazione nel 1896. Nei primi decenni del ‘900, i magazzini furono utilizzati come supporto alla nascente attività delle navi a vapore, soprattutto tramite l’iniziativa dell’azienda Ligabue, che concepisce l’idea delle forniture alle navi, soprattutto alimentari, su scala industriale. Dopo il trasferimento delle attività del porto di Venezia e la conseguente dismessa degli edifici, il complesso dei magazzini si è riconfigurato nei primi degli anni 2000 tramite la sua trasformazione in polo educativo, cosa che ha portato non solo la restaurazione fisica della struttura ma soprattutto l’ha rimessa dentro la dinamica della città. Attualmente il complesso è parzialmente occupato dall’Università IUAV di Venezia, dall’Università Ca’ Foscari e dall’Autorità Portuale.