Il tempo dell’acqua

PROFESSORE
Roberta Albiero

COORDINATE
45.529696, 12.383014

LOCALITÀ
Mestre

AMBITO
Entroterra

AREA
SS14, Fiume Dese

TAG
Rapporto con la laguna, Riqualificazione infrastrutture militari, Potenziamento qualità paesaggistica, Accessiblità/Porta, Slow tourism

TEMA
Venezia è la sua laguna. Sistema organico e complesso, la laguna vive in una dimensione temporale propria, una pluralità di tempi, da quello estremamente dilatato della trasformazione geologica della sua geografia, a quello delle maree che quotidianamente ne modificano la morfologia, da quello stagionale segnato da migrazioni della fauna aviaria e ittica a quello della memoria e delle tracce delle sue vicende che giacciono velate dall’acqua che lentamente cancella e disvela i suoi enigmi. E’ un sistema che necessita e impone un attraversamento lento, mediato, assoggettato ai suoi stessi tempi e che ha generato, per sovrapposizione, uno spazialità fisica e sociale altrettanto mutevole e non costante, fatta di relazioni di prossimità. A volte tra categorie disomogenee.
Oggi Venezia e la sua laguna sembrano sempre più scisse e votate a destini diversi.
La Venezia lagunare è una Venezia altra, differente da quella rappresentazione iconica di sé stessa e compromessa da un eccesso dello sfruttamento mediatico. E’ una Venezia costituita da isole minori, paludi, canali, velme, riflessi, increspature, silenzi dove la sostenibilità è viverne il tempo. Un tempo ciclico, sinusoidale: l’affiorare della terra e il suo successivo reimmergersi, il moto discontinuo del navigare, la sosta del camminare, il ripartire, l’attesa.
La Venezia alternativa nella quale l’atmosfera, il tempo, la durata, il movimento lento, consentono un’esperienza di sospensione e immersione dentro il paesaggio originario, che si contrappone alla condizione attuale del centro storico, abusato nei suoi principi, consumato, snaturato, profanato, degradato, reso ormai di fatto inabitabile da un turismo insostenibile che ne sta corrodendo irreversibilmente il delicato equilibrio.
E’ la Venezia lagunare, sospesa in un tempo altro, nella simultaneità di presente e origine, fatta di luce, acqua, tracce della sua origine e della sua memoria, l’oggetto di studio del workshop, con l’obiettivo di rileggerne l’intima struttura, quella che da sempre risiede in un dialettico e non sempre facile rapporto tra natura e artificialità.

DESCRIZIONE
L’area di progetto si trova sulla gronda lagunare, all’estremo opposto rispetto a Moranzani, Terminal Fusina, ed è caratterizzata dalla consistente presenza di verde spontaneo. L’unica preesistenza costruita in questa zona di passaggio tra terraferma e laguna é il forte Pepe, costruito nel 1909, che fa parte del sistema di fortificazioni mestrine detto “Campo trincerato Mestrino”.
Unico forte a essere riarmato prima della battaglia del Piave nella Grande Guerra, come molti altri presenti in laguna non venne mai impegnato in combattimento.